Dopo la dolorosa sconfitta subita, poche settimane prima, ad opera delle Ferrari 312P di Sandro Munari ed Arturo Merzario, per soli 16.9 secondi sul percorso di 792 chilometri della Targa Florio, l'Ing. Chiti era sempre più determinato a spezzare il dominio delle 312P nel corso delle restanti sfide per il Campionato Mondiale Marche del 1972.
Purtroppo il gioco del "gatto e del topo" con le Ferrari non si realizzò per la mancata partecipazione della Ferrari stessa alla corsa di LeMans; la Porsche non partcipò con la squadra ufficiale ed Alfa Romeo si trovò a competere con le Matra 12 cilindri, le Lola con motore Cosworth, le Ligier, una pletora di team francesi con Ferrari Daytona, il Team BF Goodrich con Chevrolet Corvette, due DeTomaso Pantera e diverse auto 908, 911 ed altre dello stesso genere.
Il gioco del "gatto col topo" continuò anche negli anni successivi riducendo la sfida solo tra le marche più competitive che per motivo di convenienza raramente si scontravano tra loro.
l Team Autodelta, sponsorizzato da Alitalia, Shell ,Goodyear e Koni portarono 3 auto V8 al circuito con un camion pieno di ricambi per la corsa, un Autobus officina ed una squadra al completo... incluso il sottoscritto che "ancora una volta" aveva il compito di tenere le auto immacolate, di tenere pulito il garage Alfa e di svolgere le mansioni di guardiano notturno.
Il programma Autodelta per LeMans.....il sistema "anni 70" per informare il personale delle partenze per la gara, assieme a chi e con quali mansioni.
In questo caso la mia partenza...(scritto:"Americano") assieme al mio amico Ermes Moscardo (il coloritore delle scocche) era programmata, sull'autobus Autodelta, per lunedì 5 giugno alle ore 5 del mattino.
Le foto successive sono state fatte nel corso del lento e lungo viaggio per Le Mans.
Il passaggio in Francia attraverso il Tunnel del Mont Bianco sotto le Alpi.
Finalmente, alle 11:30 del mattino.....Le Mans !
L'officina autorizzata Alfa Romeo di Le Mans ha messo a completa disposizione i suoi locali alla squadra Autodelta.
L'insegna Alfa si nota sulla facciata dell'edifico a destra. A sinistra potete osservare il camion Alfa Romeo, da dove stanno sbarcando le nostre tre T-33.
Il cuore delle attività Autodelta nella cittadina di Le Mans.
Assieme all'autobus officina Autodelta, i locali messi a nostra disposizione mettevano in grado di preparare le vetture per la gara. Pulito, ben organizzato ed ampio per alloggiare ogni cosa e relativamente riservato.
Nel caso sfortunato di un'emergenza o di parti di auto non disponibili sul posto, una corsa da Settimo Milanese a Le Mans avrebbe richiesto un breve viaggio di circa sei ore.
Il Pilota Nanni Galli a sinistra con il suo giubbotto blu della squadra Autodelta.
Si possono vedere un po' sfuocati,sullo sfondo, Nino Vacarella e Rolf Stommelen mentre discutono con Severi, team engineer. Amico Nicolo Paone con un Marlboro.
Notare come risplendono le parti di carrozzeria delle auto !
Nino Vaccarella mentre prova il posto guida della sua vettura. L'auto numero 18 finirà la corsa al quarto posto con Andrea de Adamich.
Sono le 6 del mattino del giorno della gara.
Il mio turno nottturno di guardia alle auto ed alle attrezzature é finito; scatto alcune fotografie e vado nel pullman della squadra per alcune ore di riposo.
Sembra una città fantasma, ma aspettate ...dieci ore dopo mezzo milione di persone grideranno eccitate intorno al circuito.
Durante le ore notturne del giorno della gara ero sistemato in un letto di fortuna nel box numeo 18 per la sorveglianza notturna dei materiali.
Il famoso orologio di Le Mans indica che la gara inizierà tra circa dieci ore. Sì, era un lungo giorno per tutti noi.
Lo sbarco delle tre vetture alle 6,15 del mattino; la gara iniziava alle 4 del pomeriggio.
In altra pagina di "Inside the Walls" si trovano diverse foto di camion per trasporto auto utilizzate negli anni da Autodelta.
Si puo notare una modifica alle auto rispetto alle auto Autodelta nel corso della stagione..un pannello circolare trasparente sul lato destro delle vetture, per illuminare il numero dell'auto per permettere ai cronometristi ufficiali di rilevare i tempi. Avrete notato nella Prima Parte della mia storia il riferimento fatto alla sezione posteriore dell'auto n 33 preparata per Le Mans ed alle prove nella galleria del vento fatte da Sig. Bordoni.
Bene, qui vedete il risultato finale per la stabilità dell'auto alle alte velocità che si raggiungono nel rettilineo di Mulsanne.
La Formula FIA per il Campionato Mondiale Marche e per la 24 Ore di Le Mans del 1972 stabiliva che i prototipi corressero con motori da 3 litri. L'era delle magnifiche 4 litri e mezzo 917 a Le Mans era finita, ma una 908 "codalunga" di Reinhlod Joest partecipò alla gara. Joest, Mario Casoni e Michel Weber si alternarono alla guida dell'auto, di proprietà di Jo Siffert, ed arrivarono terzi assoluti dietro a una Matra-Simca 670 ed una 660.
La 908 fu avvantaggiata dalla sua lunga e sofisticata coda e dal peso contenuto. Malgrado la minor potenza del suo motore rispetto alle Matra-Simca, la Porsche raggiungeva la stessa velocità massima sul rettilineo della Mulsanne.
Si può notare la famosa "coppola di Chiti", la presa d'aria dietro il poggiatesta del pilota.
Questo disegno aerodinamico sarebbe stato una prerogativa esclusiva Alfa Romeo sulle T-33 fino alle sovralimentate 2,2 litri del 1977, una evoluzione della "Telescopica" del 1967. Si notano anche lepinne rivettate sui parafanghi anteriori; ricordo che questa é la prima volta che le vedevo sulla T-33.
Scattata in una umida mattina pregara (non piovve nelle successive ore di gara) la fotografia mostra l'auto in un paddock, credo, per un ultimo controllo di conformità da parte dei commissari di gara.
Le ultime messe a punto alcune ore prima della partenza alle 4 del pomeriggio.
Andrea de Adamich
L'autore di questa storia é ripreso mentre assapora l'Esperienza di una Vita, a fianco dell'auto di Vic Elford e del Dr. Helmut Marko.
Questa auto non finì la gara a causa di un problema al cambio; la sua classifica ufficiale fu a 112 giri da Henri Pescarolo e Graham Hill.
Copyright Robert Little
Un minuto prima dell'inizio della gara. L'auto di Rolf Stommelen e di Nanni Galli che non finì la gara a causa di problemi al cambio e fu classificata a 81 giri dai vincitori con Matra-Simca 670 V-12.
In ricordo di.... Le ultime ore di Jo Bonnier, un ex pilota Autodelta sotto la direzione di Carlo Chiti con le prime GTA.
La domenica mattina di gara, Bonnier raggiunse una auto che procedeva lentamente, cercò di evitare la Ferrari 365GTB4 di Florian Vetsch. Le vetture si toccarono, Bonnier fu lanciato oltre le barriere e finì la sua corsa alto tra gli alberi. La Lola si distrusse completamente e Bonnier fu ucciso all'istante.
Vic Elford, con la sua Alfa Romeo T-33/3 si fermò per dare aiuto ma fu colpito dall'accaduto e tornò lentamente ai box. Le parole di Elford relative all'incidente sono immortalate in un video, su You Tube.
La luce verde indica che la bandiera per la partenza non é ancora stata sventolata ufficialmente ma la prima linea, composta dalle Matra-Simca 670 V-12, si avvicina lentamente alla linea di partenza per iniziare il primo giro.
Questa é una rara visione del campo di gara prima dell'inizio del giro di warm-up. Ed una delle mie ultime fotografie a LeMans perché da questo momento sono completamente impegnato per le successive 28 ore circa con un solo breve riposo nel mezzo della notte.
Si, uno dei giorni più lunghi della mia vita ma nello stesso tempo il giorno più eccitante della mia vita. Spero vi sia piaciuta la serie di immagini prima della gara.
La partenza della 24 Ore di Le Mans del 1972, con, in prima fila, la Matra-Simca MS670 3 litri V-12, prima assoluta al traguardo, guidata da Henri Pescarolo, che era stato un pilota Autodelta nel 1970, e Graham Hill nell'auto n. 13 a fianco dell'altra Matra, numero 14 nella foto, piazzata ad 11 giri dalla vincitrice, con la speciale "coda lunga", di Francois Cevert e Howden Ganley.
Pescarolo si trasferì successivamente in Alfa Romeo per dare una mano all'Ing. Chiti nel Campionato Mondiale Marche del 1975.
Al quarto posto si classificò la T-33 di Nino Vacarella e Andrea de Adamich che finirono a 37 giri dal vincitore.
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