Area di deposito di materiale e reparto preparazione GTA e GTV Rally per clienti. La berlina bianca di Ing. Chiti e quella dell'Ing. Garbarino si trovano nella zona dove vengono smontati i nuovi veicoli consegnati da Arese; tutte le parti non necessarie vengono rimosse in questo reparto.
Una montagna di pezzi interessanti accatastati..inclusi treni di pneus Firestone resi obsoleti dai nuovi obblighi contrattuali con Goodyear...ma conservati per il successivo ripristino amatoriale di vetture storiche. In alto a sinistra si vedono alcuni dei primi telai della T-33.
Un'altra immagine del reparto "clienti" e accoglienza delle vetture provenienti da Arese per le prime fasi di conversione.
Il tecnico di assemblaggio motori Renato Melchioretto.
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In questa foto, il mio amico Renato sogna di guidare una T-33-V8, prodotta l'anno precedente, acquistata da un privato. E' la sola T-33 verniciata in blu scuro. Persone come Carlo Benelli, nome d'arte "Riccardone", normalmente compravano auto competitive, tra i modelli sorpassati che non venivano più utilizzati da Autodelta, ma che venivano affidate ad Autodelta per riparazioni o restauri; ciò spiega perché questa vettura si trova nell'area dedicata ai clienti, appena fuori dell'area principale...e distante dagli occhi indiscreti dei visitatori!
Questa foto mi é particolarmente cara perché , per me, era normale addormentarmi all'interno di una T-33 nel garage di Sebring, quando, nel 1972, facevo il "guardiano notturno".
"Riccardone" morì nel Maggio 1972 in un incidente durante la corsa in salita di Castione-Neviano, il mese successivo a questa foto.
" Dumpster Diving "
Era sempre stato un mio desiderio quello di scavare in questa montagna di pezzi di storia e ricostruire parti complete di T33 o perlomeno costruirmi un tavolo in cristallo utilizzando,come base, un blocco motore. Ma come povero studente universitario avrei potuto prendere solo ciò che avrei potuto portare con me non potendo permettermi di spedire niente di tutta questa meraviglia.
Una volta vidi un telaio tubolare ad "H" di una Fleron V8; da allora non mi ha più lasciato l'idea dell'importanza storica di questi oggetti.
"Dumpster Diving: Part Two."
Chi non vorrebbe scavare in quel mucchio per cercare di trovare parti pregiate di GTA, ripararle e metterle nella propria auto? Cosa dire di poter trovare i pezzi necessari per montare un intero motore V8 compreso l'albero di trasmissione, con un piccolo aiuto del negozio di ricambi e del fabbro, vicini a casa?
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Certamente il valore intrinseco di questi pezzi é molto maggiore del valore del metallo utilizzato per costruirli.
"Aerodynamic Testing".
Il Direttore Generale, Carlo Chiti, era un vero appassionato di animali; salvò dozzine di randagi raccolti nelle strade di Milano. Vivendo all'interno dei locali di Autodelta, esattamente nell'Infermeria per un breve periodo nel 1972, conobbi e divenni amico dei cani e dei gatti randagi, alcuni feriti o malati, salvati e curati dall'Ing. Chiti.
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Alcuni li portava nel suo appartamento in centro a Milano...altri vivevano in Autodelta, in Via Fermi 7. Questi animali erano nutriti con gli avanzi della mensa ed ispezionavano ogni parte dello stabilimento in cerca di topi o altri animali notturni. Facevano compagnia ai meccanici che stavano costruendo GTAm, TT33 e GTV Rally.
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In questa foto alcune sezioni di coda che Carlo Chiti utilizzò alla fine degli anni '60 ed inizio '70 come tettoia per gli animali che facevano la guardia al parcheggio esterno delle auto degli impiegati.
Una sera chiesi a Chiti il perché raccogliesse così tanti randagi. Con fatica, utilizzando le poche parole di inglese che allora conosceva, disse: "Danger...for life" . Da allora quelle parole mi sono rimaste indelebili nella mente come esempio di grande compassione e rispetto della vita.
Quante persone condividono ed hanno la stessa sensibilità?
Bene, ora scendiamo in Sicilia per la Targa Florio del 1972!
Per ricchezza di informazioni, fotografie originali, filmati in bianco e nero...e racconti in prima persona della storia della Targa Florio da parte di persone che l'hanno vissuta, vi invito a visitare un tesoro di informazioni creato dal mio amico siciliano Sig. Salvatore Careri:
Finalmente arrivò il momento di crescere, stanco di passare la maggior parte delle mie giornate all'interno di quelle fantastiche mura ad osservare i discendenti del Rinascimento Italiano applicare il loro talento nella costruzione delle vetture da corsa più performanti del Ventesimo Secolo. Capisco che tutto ciò suoni roboante ai mieli lettori, ma io non vedevo l'ora di viaggiare e di fare nuove esperienze.
Nella mia mente mi immaginavo questi stessi uomini lavorare sotto la direzione di un DaVinci o di un Brunelleschi e realizzare opere di risonanza mondiale. Mentre trascorrevo giornate in centro a Milano, al Balocco per prove di auto o camminando per le vie del paese, venni a sapere che c'erano in programmi numerose ed importanti gare, così, un giorno, chiesi all'Ing. Chiti se potessi parteciparvi.
Il giorno dopo Chiti pianificò per me un viaggio a Firenze, per la settimana successiva, a prendere una Giulia Berlina da portare in Sicilia dove avrei raggiunto la Squadra Autodelta. L'auto mi veniva prestata da un amico di vecchia data dell'Ing. Chiti, un uomo di nome Baldassarini, credo, che aveva avuto una partnership con Autodelta e che ora era proprietario di un Autosalone Alfa Romeo a sud di Firenze.
Il giorno stabilito, dopo essere passato dalla Weber s.p.a. a Bologna per ritirare alcuni pezzi, guidando uno spider giallo di servizio (telaio n. 0001...il primo prototipo di spider seconda serie, Coda Tronca) arrivai finalmente a Firenze in tempo per vedere la mia Giulia mentre veniva lavata ed asciugata.
Con le chiavi dell'auto in mano ed un pacco di buoni benzina iniziai la mia corsa nonstop di 12 ore, a media ed alta velocità, lungo la catena degli Appennini sino all'estremo sud dell'Italia, percorrendo alcune strade della favolosa 1000Miglia.All'alba del giorno dopo, nei pressi di Reggio Calabria, sentendo sonno, cercai un posto tranquillo per dormire, vicino al molo di imbarco dei traghetti per la Sicilia.
Dopo un altro riposo nella pittoresca Cefalù, un bellissimo paese sulla costa nord con il più bel mare azzurro del Mediterraneo, arrivai finalmente nel paese di Cerda dove continua la nostra storia della Targa Florio...
Questa é l'Alfa che mi ha affascinato di più, un 1600cc con Weber 45mm.
Più la guidavo da Firenze a Reggio Calabria, a Cerda e poi indietro a Firenze sulle strade dell'Appennino e più mi convincevo che la berlina serie 105 era (ed é ancora oggi) la migliore e più maneggevole Alfa Romeo della metà del 20° secolo.....con la sola eccezione della nuova Alfa Romeo 4c in "Dynamic mode".
Sul traghetto, che attraverso lo stretto, porta da Reggio Calabria a Messina, in Sicilia.
Benvenuti in Sicilia, isola arida ma ricca di storia.
Ecco un'anteprima di ciò che leggerete; oggi abbiamo il privilegio di presentarvi un videoclip dal lungometraggio
Siamo lieti di potervi presentare Vic Elford, pilota dell'Alfa Romeo T-33/3, mentre racconta della Targa Florio e vi porta in giro in una parte del circuito, come era nel 1972.
Se siete interessati all'intera stagione 1972 del Campionato Mondiale Costruttori in DVD, raccontato e commentato (in inglese ed in italiano) da alcuni dei più famosi corridori di endurance della “Stagione d'oro”, inclusi Mario Andretti e Dr.Helmut Marko, potrete ottenerne una copia a questo indirizzo:
I 72 chilometri del circuito rimanevano aperti al traffico normale durante tutti i giorni della settimana precedente la gara, ad esclusione della domenica, giorno di gara... perciò i piloti, durante le prove, dovevano stare molto attenti e guidare con attenzione su tutto il percorso che si snodava su strade di montagna.
In questa foto, il contadino, il suo asino ed i suoi cani, ai piloti appaiono all'improvviso per colpa del circuito tortuoso con curve cieche e tornanti.
Come dicevo, bisognava stare molto attenti guidando sulle strade della Targa Florio durante la settimana precedente la gara.
Come in questo caso di un incrocio improvviso con una Ferrari P312 apparsa dal nulla! Macchina fotografica in una mano e sterzata brusca a destra con il volante nell'altra mano.
Si può osservare l'entusiasmo degli appassionati spettatori nel sostenere il loro pilota favorito, come nel caso di "W de Adamich" o di "W Nino" (Vaccarella) scritti sui pannelli o sulle strade del percorso.
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Lo stesso entusiasmo ancora oggi lo si trovava sulle strade della 1000 Miglia da Brescia a Roma e ritorno.
Il circuito di 72 chilometri aveva un basso guardrail e segnaletica molto carente; inoltre bisognava stare molto attenti ai contadini ed ai loro animali durante la settimana di prove.
l'avvicinamento alla linea di partenza/arrivo, alla corsia dei box ed alla storica Tribuna
La linea di partenza e del traguardo...con la corsia dei box a sinistra.
Il paese di Cerda, Sicilia, centro logistico delle attività di Autodelta.
Ecco i miei appunti effettivi come scritti durante la settimana del 15 maggio 1972:
“Arrivato lunedì 15 maggio a Cerda prima della gara, ho infilato la mia attrezzatura da viaggio in una stanza d'albergo (Hotel Aurim) pagata dall'Autodelta e sono andato a letto presto. Martedì ho iniziato a fare i lavoretti che avevo fatto prima a Sebring... fare commissioni, spazzare i pavimenti del garage, pulire e lucidare le auto, ecc.
“Questo lavoro è continuato fino a sabato sera (la corsa è iniziata il giorno successivo). Per tutto questo tempo ho mangiato tre pasti con tutti gli altri, ho lavorato sodo e mi sono divertito con tutti.
“Di tanto in tanto qualcuno interrompeva il mio lavoro per dirmi quanto stavo facendo bene e per dirmi quanto lo apprezzava. Queste persone andavano dal Direttore Generale-Ing. Carlo Chiti e il suo staff di ingegneri…fino ai meccanici stessi. Autodelta ritiene che il mio lavoro liberi i loro meccanici per svolgere lavori più importanti. Mi sono sentito davvero gratificato di ricevere i riconoscimenti dei miei amici e della direzione del team!
"Non c'era abbastanza tempo giorno e notte per fare tutto il possibile per preparare e riparare le auto per le attività dei giorni successivi.
"Il cibo è OK... come sempre servito almeno ½ ora dopo che ci è stato detto che sarebbe stato pronto e il servizio in generale era scadente. A quanto pare, il personale dell'hotel è piccolo per risparmiare denaro. L'Autodelta viene sempre in questo hotel perché dispone di un ampio garage che viene utilizzato come quartier generale della squadra.
“Tutti sono davvero pazzi per i ritardi del servizio di ristorazione, anche gli spaghetti sono in ritardo di mezz'ora poiché i meccanici erano soliti cucinare i propri spaghetti al dente in 8 minuti nei garage di Daytona e Sebring. L'hotel stesso è basso nella scala dell'attrattiva e della pulizia, ma è considerato un bell'hotel in Sicilia. Il pavimento della cucina era sempre disseminato di cibo, le stanze dietro la cucina erano usate come una grande area di raccolta dei rifiuti. Tutte le finestre sembrano essere state pulite l'ultima volta nel 1950 e le stanze e i corridoi devono essere tinteggiati.
“La gara stessa si corre su un percorso di 44 miglia su e giù, sopra e attraverso le montagne. Queste sono strade pubbliche e durante le prove le auto da corsa devono fare molta attenzione a non urtare auto trainate da cavalli, automobiline, cani, bambini e mucche.
"Circa otto città sono divise in due dal percorso che ha un tratto rettilineo dell'Autostrada di circa 4 miglia. Ho percorso il percorso due volte, una volta a velocità. Tra i box e il nostro hotel c'erano circa sei miglia di strade tortuose che ho guidato frequentemente. Guidando l'intero corso mi richiede circa 1,5 ore quindi non l'ho fatto molto spesso.
“Ho trascorso il giorno della gara in un posto di blocco solitario in montagna con benzina extra, pneumatici, acqua e ricambi vari nel caso in cui una delle nostre auto avesse avuto difficoltà. Ogni macchina fa undici giri se finisce la gara, quindi non ho visto molto.
“Dopo la gara del giorno della partenza mi sono stati forniti 60 galloni di benzina gratis che mi sono stati dati dall'Autodelta in sei grandi contenitori di plastica... più un pieno di carburante nella mia Giulia. A quel punto sono partito direttamente per la Roma dopo aver vissuto l'esperienza agonistica di una vita.!”
Un tipico paese della Sicilia contadina; questa era la strada principale di Cerda.
Sede della Autodelta per partecipare alla Targa Florio. Un Motel costruito sulfianco di una bassa collina; dietro all'edificio si trovava un'area ricovero perle auto della squadra. Una discreta privacy e buon vitto.
Il garage del Motel Aurim disponeva di notevole spazio per il grande camion officina dell'Autodelta e per l'autobus del personale.
A causa delle poche gomme da pioggia fornite da Goodyear, per affrontare le condizioni di meteo molto variabili in Sicilia in quella stagione, Autodelta fu costretta a modificare il profilo di molte gomme in magazzino con scanalature da pioggia, impiegando due meccanici per un giorno intero.
I due uomini riuscirono a preparare un treno completo per ciascuna auto in gara. In realtà questi pneumatici non furono utilizzati durante la gara, ma erano disponibili come ricambi lungo il circuito nei punti di assistenza.
Nella foto, sullo sfondo, si nota una delle tante GTA utilizzate dai piloti Autodelta come muletti per familiarizzarsi con i 72 chilometri del circuito
"Uno dei momenti più neri di Carlo Chiti: la Targa Florio del 1972."
Nonostante le scarse possibilità rimaste, nell'ultimo giro di 72 chilometri dei 792 chilometri complessivi della gara attraverso la campagna siciliana, per vincere la corona d'alloro e per dare gloria alla Casa di Arese ancora una volta alla Targa Florio, Helmut Marko, un austriaco veramente indemoniato, balzò al posto di guida per il suo turno finale.
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Con un ritardo di più di due minuti, lottò coraggiosamente, lanciando la sua agile T33 da una parte all'altra del nastro di asfalto, come una pietra lanciata sulla superficie di un lago, ma recuperò solo 17 secondi lasciando la vittoria alla Ferrari 312P di Sandro Munari in quello che fu uno degli episodi più emozionanti nella storia delle corse dell' Alfa Romeo.
Appostato lungo il percorso di gara, per vedere il passaggio dei piloti, i 10 secondi trascorsi ad osservare il passaggio di Marko, per me sono stati gli istanti più adrenalinici e coinvolgenti della mia vita.
Autodelta concentrò su questa gara tutto il suo sforzo possibile per vincere, coinvolgendo l'intero peso e prestigio della Casa di Arese.
La squadra occupò l'intero garage dell' Hotel Aurim in Cerda. Sopra si può osservare il piota collaudatore Teodoro Zeccoli in piedi a sinistra; Roberto Banfi, il mago delle trasmissioni e del differenziale, a destra; sullo sfondo una GTA utilizzata nelle prove. Le auto di prova erano utilizzate dai piloti per fare conoscenza con i 72 chilometri del percorso che si snodava lungo lo stupendo panorama della campagna siciliana.
Come componente sullo scalino più basso della piramide di Autodelta, il mio compito era quello di tenere le auto luccicanti e senza un granello di polvere durante tutta la stagione agonistica, in modo che la storia potesse mostrare ogni auto della Squadra Autodelta sempre nella sua forma migliore osservandole nelle fotografie.
In quella corsa il mio compito era di posizionarmi, sulle montagne, lungo il tracciato di gara con ruote anteriori e posteriori di ricambio, carburante, attrezzi, liquido di raffreddamento ed un grande pannello Alfa Romeo, per segnalare un punto di assistenza ai piloti in gara.
Carrozzerie splendenti, giusto?
Andrea de Adamich con Roberto Banfi lo specialista di trasmissioni e differenziali: notare la ruota di scorta a sinistra di Andrea, per un cambio veloce, in caso di necessità, da parte del pilota lungo il percorso.
Rolf Stommelen alla guida di un "muletto" a tutta velocità...utilizzato per provare il percorso in modo da non utilizzare una delle auto preparate per la gara.
Questa fotografia é la mia favorita di tutta l'esperienza maturata in Autodelta in quanto immagine di un istante che ti lascia senza fiato.
Questa immagine rappresenta la pura essenza della Targa Florio dove …. l'urlo di una T-33/3 V8 si poteva udire in mezzo alle montagne prima che ti apparisse di fronte, all'improvviso....tagliando come una lama Cerda, questo tranquillo paese siciliano, con un rombo tremendo.
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"Ed in pochi attimi scompare con un misto di tuono assordante da jet militare, stridio di gomme ed una striscia rossa come lasciata da un fulmine saettante."
Fotos courtesia website www.AutodeltaItalia.com.
Aggiungo infine tre fotografie (gentilmente fornite da Autodelta Italia) in quanto durante la corsa l'Ing. Chiti mi mandò sulla montagna, lungo la strada del circuito, con pneumatici, canestri di benzina, liquido di raffreddamento ed attrezzi vari e con un grande cartellone con il logo AlfaRomeo e la scritta "Servizio autorizzato" per dare assistenza ai nostri piloti.
. Per questo motivo non vidi la corsa dall'area della partenza dove potevi vivere l'emozione della gara.
Ad ogni modo non cambierei mai l'emozione di quei 10 secondi in cui, dalla mia postazione lungo il percorso di gara, ho visto Dr. Helmut Marko letteralmente volare sulla strada, trasformando la sua 33TT3 in un "Disco Volante".
Quei dieci secondi diventarono il mio più grande ricordo di un avvenimento sportivo della mia vita.
E non dimenticherò mai la sua incredibile cavalcata nei 72 chilometri dell'ultimo giro della Targa Florio 1972!!
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.Malgrado la fantastica guida di Dr. Marko, Autodelta avrebbe perso la gara per appena 16.9 secondi...la più drammatica e mozzafiato Targa Florio della storia di Alfa Romeo ed Autodelta.
Fotos courtesy of Autodelta Italia website www.AutodeltaItalia.com.
Image Courtesy of Autodelta Italia website www.AutodeltaItalia.com.
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Parte Tre Finito
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